Un palazzo di villeggiatura estiva di proprietà della famiglia padovana Bigolin è ricordato in questo luogo sin dal XV secolo. Le truppe della Lega di Cambray (1509-13) gli diedero fuoco dopo averlo saccheggiato, costringendo i proprietari a ricostruirlo utilizzando gli elementi architettonici in pietra arenaria dei Berici. L’opera si concluse con la decorazione ad affresco di Lamber Sustris (Amsterdam 1515/20 – 1584) negli anni Quaranta del XVI secolo, stagione in cui l’artista decorò a Padova l’odeo Cornaro, parte della Sala dei Giganti e villa dei Vescovi a Luvigliano. Oggi sopravvivono solo gli affreschi del piano terra per l’ereditaria divisione orizzontale tra i piani, avvenuta nel corso del XVIII secolo. L’impianto interno ricalca il classico modulo dei palazzi veneziani (salone passante e stanze ai lati) ma è privo dello scalone, ricostruito all’esterno sul fianco ovest, ma rimosso alcune decine d’anni or sono. Preziosa la decorazione lungo il perimetro del fabbricato e i due telamoni in stucco forte della facciata principale rivolta al fiume, purtroppo semisepolti dalla costruzione delle arginature innalzate negli anni ’50 del XIX secolo.
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